Psicologia dei Colori: viola

Pubblicato il

28/09/2022

Il colore nel marketing

Come abbiamo già visto nell’articolo dedicato alla introduzione alla Psicologia dei colori applicata al marketing, è fondamentale che un marchio o un prodotto / servizio abbiano un’immagine di sé facilmente riconoscibile, facile da ricordare, e che stimoli nell’utente emozioni positive.

Il marchio racconta i valori dell’azienda, dei suoi prodotti o servizi, racconta i suoi tratti distintivi, le sue caratteristiche.
E il colore è il primo elemento del marchio (e del packaging) che attira l’attenzione del consumatore, che racconta (lavorando in modo inconscio) di sé.
Un colore può ispirare fiducia, ricordare un senso di pulizia, mettere allegria.

Il colore è uno strumento essenziale per farsi vedere, farsi riconoscere, farsi ricordare.
Farsi capire.

La percezione di un colore può cambiare a seconda del contesto culturale (leggi qui), del sesso dell’utente (leggi qui) e anche a delle sue esperienze personali, ma vi sono alcune linee guida che aiutano a scegliere il colore più adatto a un brand o a un prodotto.

Di cosa parleremo in questo articolo

Qual è il significato del viola?

Spesso il viola, soprattutto nelle tonalità più pallide, è associato alla femminilità.
La nostra cultura vuole che il viola, il rosa, siano per le bambine, mentre l’azzurro per i maschietti.
Lo vediamo nei fiocchi delle nascite, fino ai grembiulini della scuola. Tantissimi giocattoli hanno ancora questa connotazione cromatica.

Non è un maschietto, vero?

Le tonalità di viola pallido, oltre che femminili, vengono associate a qualità più femminili e percepite come rilassanti, gentili, morbide.
Tonalità luminose e sature possono essere invece l’opposto: stimolanti o eccitanti.

Un colore rilassante e spirituale

A differenza di altri colori (abbiamo visto per esempio il rosso o il verde) il viola non eccita il sistema nervoso e non spinge all’azione.

Può essere percepito come colore rilassante e calmante.
Tanto che viene spesso associato alla spiritualità e alla meditazione. È conosciuto come il colore dello spirito e secondo alcune teorie agisce sull’inconscio dando forza spirituale e ispirazione, rappresentando il punto d’incontro tra cielo e terra, tra passione e intelligenza, tra amore e saggezza.

Non a caso il viola è molto usato da Sara Bigatti della Scimmia Yoga

Un colore dalle diverse sfumature di significato

La percezione del viola, a differenza di altri colori più “facili”, è estremamente soggettiva.

Alcune persone definiscono il viola come un colore positivo e lo associano a sentimenti di gioia e di felicità.
Infatti spesso il viola entra in sintonia con l’osservatore e infonde al suo lato emotivo sensazioni di calma e famigliarità.
Viene quindi utilizzato nei campi dell’estetica, per dare una sensazione di calma e aiutare a sentirsi a proprio agio, e della salute.

Per altre persone il viola porta invece creativitàfantasia e saggezza.
Viene quindi talvolta utilizzato nei settori della finanza e della tecnologia.

È anche un colore definito spesso nobile ed elegante, per cui viene utilizzato nell’industria dei profumi e dell’alta moda.

I marchi che usano il viola

Il rosso è il colore della passione, per cui molti marchi riferiti all’intimo lo utilizzano.
Ma non solo: marchi associati al pericolo, alla forza, all’energia, e soprattutto al settore alimentare e della ristorazione.

  • Yahoo (creatività e un pizzico di mistero attorno ai risultati della ricerca impostata)
  • Milka (fiducia e affidabilità richiamando la sensazione di famigliarità)
  • Cadbury (già il font utilizzato nel logo lo anticipa: il lusso e la ricercatezza delle sue caramelle)
  • Wizz (compagnia aerea ungherese che vuole evocare lusso e autenticità)

Il significato culturale del viola

Il viola è un colore meditativo, spesso usato da yogi nella pratica.

Per la Chiesa il colore viola è segno di attesa e di lutto, tanto che i paramenti nella Quaresima (il periodo prima della Pasqua, cioè relativi alla morte di Gesù) sono viola.
Ma se i giorni che precedono la Pasqua sono viola… i colori tipici della Pasqua vanno invece a indicare la rinascita e la gioia: sono il giallo, simbolo della luce e dell’energia, e l’arancione, che indica l’armonia interiore e la fiducia in se stessi e negli altri.

Mia mamma per moltissimi anni ha partecipato a spettacoli teatrali di una compagnia che recitava esclusivamente in piemontese, e spesso mi raccontava che nessuno indossava mai nulla di viola.
Ed è vero: il viola è considerato un colore particolarmente sfortunato nel mondo dello spettacolo, soprattutto del teatro. Ma perché?

Nei secoli passati durante la Quaresima (ricordiamo: i quaranta giorni che precedono la Pasqua, periodo in cui Gesù è stato tradito e ucciso) gli spettacoli erano proibiti per rispettare il momento tragico e di lutto che si voleva ricordare. Era quindi un periodo buio e povero per gli attori, che dovevano far fronte alla disoccupazione di un periodo…. viola.

Il colore viola è simbolo di ricchezza e di esclusività perché nei tempi antichi era molto difficile da ottenere.
Pensiamo alla porpora dei Romani: era una tinta violacea preziosissima, ottenuta da un particolare mollusco, difficile da repererire. Solo i ricchi potevano permettersi un tale colore! Infatti pare che Cleopatra e Giulio Cesare adorassero questo colore.

Successivamente fu riservato ai re, ai papi e agli imperatori.

È stato poi nel diciannovesimo secolo che uno scienziato ha scoperto come creare il viola: in realtà stava cercando un rimedio per la malaria, ma scoprì per errore come creare una tintura viola in un modo molto più economico. Ecco che il colore viola divenne poco a poco accessibile a tutti.

Il viola

  • non eccita e non spinge all’azione!
  • rilassante e calmante
  • spiritualità, meditazione
  • mistero, magia
  • famigliarità, appartenenza
  • creatività, fantasia
  • saggezza
  • nobiltà, eleganza e unicità
  • molto femminile